Ci sono diversi aspetti da valutare nell’acquisto e nella scelta di un banco sega, primo fra tutti il fatto che se non ne hai mai avuto uno sarai in “overload” da informazioni.
Purtroppo nel 90% dei casi queste informazioni ti arriveranno da pareri personali di chi ne ha posseduto una sola versione e non da dati oggettivi e test comparativi sul campo.
Ricordati sempre che tolti i deficit costruttivi che potrebbero rendere pericoloso un banco sega, tutte le altre differenze fra un prodotto professionale e uno entry level fanno parte delle caratteristiche tecniche (un motore più potente, una lama adeguata, ecc) e dei compromessi che una persona vuole o non vuole fare.
Io non ti dirò quale banco scegliere, un articolo non riuscirebbe mai a seguire l’evoluzione del mercato, piuttosto cercherò di metterti in grado di scegliere autonomamente in base alle tue esigenze e possibilità.
Caratteristiche di un banco sega
Potenza / alimentazione di un banco sega
Come per ogni macchina, la potenza è importante per non far lavorare il banco sega sempre al limite delle sue possibilità.
Una buona potenza ti permetterà di lavorare assi in massello anche di dimensioni importanti, ma ormai quasi tutti i banchi hanno motori fra i 1800 e i 2000W (ad esempio il DeWalt 7492 o il Bosch GTS XC) più che sufficienti a svolgere il loro mestiere, ma solo se corredati da buone lame.
Con potenze inferiori potrai comunque lavorare ma non per lunghe sessioni continuative o su assi lunghe e spesse.
Nel calcolo della potenza ricorda che dovrai prendere in esame anche i consumi accessori del tuo laboratorio: luci, aspirazione, etc.
Cavi di dimensione non sufficiente, fornitura limitata e prese inadeguate potrebbero limitarti ancor prima della scelta…
Una soluzione da valutare sono i banchi a batteria.
In questo caso batterie capienti (almeno 4Ah) e un brand affidabile sono gli aspetti da tenere sott’occhio.
Alcuni esempi sono il Bosch Biturbo GTS 18V o l’Einhell TE-TS 36.
Dimensioni del banco sega
La dimensione del piano è importante unicamente se non avrai la possibilità di costruirgli un banco intorno, in quel caso valuta attentamente prima di acquistare banchi molto compatti come il DeWalt 7485.
In quel caso dovrai mettere sul piatto della bilancia da un lato lo spazio che hai a disposizione e dall’altro la possibilità di avere un appoggio extra.
Se invece lo inserirai in un banco dedicato allora il piano avrà un’importanza relativa.
Diametro della lama
Solitamente esistono due opzioni, diametro 210/216mm o diametro 250/254mm.
Nel primo caso avrai una capacità di taglio in altezza di circa 65mm, mentre nel secondo caso intorno ai 70/80mm.
Con una lama da 216mm potrai già permetterti molto, per fare un esempio le tavole in massello solitamente raggiungono i 50/60mm quindi non avrai problemi in quel senso, piuttosto dovrai porre attenzione alla potenza del motore e alla grandezza del piano, quelli potrebbero essere due limiti.
Ricorda infatti che lama piccola usualmente è associata a banco più piccolo e motore meno potente e che plausibilmente avrai anche un piano di lavoro più contenuto.
Versatilità di un banco sega
Quasi tutti i banchi possiedono uno sfilo laterale per aumentare la larghezza di taglio possibile, sincerati di poterlo sfruttare a pieno.
Tutti i banchi poi possiedono una o due scanalature sul piano, alcune seguono lo standard t-track da 30mm altre no.
Nel primo caso potrai utilizzare direttamente vari accessori, nel secondo no, non esistono accessori per dimensioni differenti quindi l’unica soluzione sarà autocostruirseli.
Alcuni banchi presentano inoltre il carro a squadrare, tuttavia è molto difficile avere una buona qualità in questa opzione a fronte di una spesa contenuta. Less is better.
Aspirazione di un banco sega
Quasi tutti i banchi in vendita in Europa sono pensati come jobsite (da cantiere) e quindi poco importa ai costruttori se l’aspirazione è deficitaria, tuttavia noi lavoreremo in un ambiente chiuso e stazionario, quindi è bene sincerarsi dell’isolamento del blocco motore dal resto della macchina e della presenza di adattatori sia per la cuffia di protezione che per il vano lama.
Un banco sega produce polvere non trucioli, quindi puoi tranquillamente affiancare un bidone come il WD3 Kartcher.
Il WD3 ha un consumo di soli 1000W, permette una buona aspirazione e ha dimensioni contenute, inoltre potresti prendere in considerazione di automatizzarne il funzionamento tramite un comando Master / Slave Kemo.
In questo video ti mostro come fare:
Barra di riscontro
Il 90% dei banchi in commercio presenta il blocco della battuta identico: sfrutta un fermo eccentrico posizionato da un lato, mentre dall’altra parte viene effettuato passivamente a pressione.
Macchine piuttosto costose hanno buoni sistemi di questo tipo, le più economiche però necessiteranno di più controlli per verificarne il parallellismo con la lama.
Altri banchi come il DeWalt hanno adottato invece una doppia cremagliera collegata alla battuta in ambedue i lati, di fatto eliminando questo problema.
Sicurezza di un banco sega
Pulsante di emergenza ben visibile e raggiungibile, coltello separatore ben ancorato alla struttura e in linea con la lama, cuffia di protezione della lama funzionale sono il minimo sindacale senza il quale nessun banco varcherà la soglia dei nostri laboratori.
Materiali costruttivi di un banco sega
Nel tempo si è capito che le strutture tubolari in metallo sono la scelta migliore per quanto riguarda lo chassis: maggiore stabilità, minori vibrazioni e migliore accesso al banco per pulizia e manutenzione.
Le strutture in plastica tuttavia restano ancora valide e molto utilizzate, sono più economiche e solitamente resistenti quanto basta.
Al piano di lavoro invece va prestata particolare attenzione.
L’alluminio è decisamente il materiale più utilizzato, deve avere uno spessore minimo di almeno 4/5mm per evitare imbarcamenti e deve presentare sul fondo delle nervature.
Se invece parliamo di ghisa come ad esempio nell’Holzmann TS250 la situazione è decisamente migliore, tuttavia necessiterà una manutenzione costante.
Per quanto riguarda la meccanica qui la plastica è bandita, meno ne troviamo e meglio è.
Tolte manopole e paraspigoli, pignoni, viti senza fine ecc devono essere possibilmente in metallo o leghe che ne evitino il rapido danneggiamento.
Quanto costa un banco sega?
Entry level: Bosch GTS 635
I banchi economici si attestano in un gap tra i 100 e i 300€, strutture in plastica, piani in alluminio, battute laterali a blocco singolo e motori dai 1500 ai 1800W, un esempio papabile può essere il Bosch GTS 635.
Non ti nascondo che qui il brand lo paghi e paghi esperienza, ricambi eventuali etc, ma resta un prodotto di riferimento.
Alcune versioni presentavano guide T-track proprietarie, quindi se decidi di acquistarlo e pensi di dotarlo di accessori standard, accertati prima che siano compatibili.
Entry level: Scheppach HS105
Si parla un gran bene di questo banco che presenta la stessa movimentazione del DeWalt per quanto riguarda la battuta laterale e persino la stessa potenza, 2000W.
Lascio a voi capire e valutare quanto il brand incida sulla qualità finale dell’oggetto.
Hobbysta esigente: DeWalt 7492
Lo step successivo racchiude gran parte dei banchi in commercio, costi intorno agli 800€, battute a cremagliera o singole ma comunque migliori, piani in alluminio, scocca tubolare e motori sino a 2000W, il più venduto e anche la mia scelta personale è il DeWalt 7492.
La guida a cremagliera ha una qualità talmente alta che vince, a mio avviso, su qualsiasi altra caratteristica della concorrenza.
Alternativa: Holzmann TS250
Se vogliamo salire ancora con il prezzo troviamo intorno ai 1000/1300€ banchi con strutture in alluminio scatolato, potenze intorno ai 2200W, blocco singolo del riscontro e piani in ghisa come l’Holzmann TS250.
Attenzione, non ci troviamo di fronte ad un banco professionale, la battuta laterale e il carro a squadrare non sono paragonabili ad una squadratrice, tuttavia il piano in ghisa è davvero encomiabile.
Limiti reali e immaginari
“Ok, ma alla fine io posso realizzare qualcosa di professionale anche senza l’ultimo banco sega uscito sul mercato?”
La risposta è si e non lo dico io, lo dicono le decine di persone che producono oggetti meravigliosi con banchi super economici.
Il fatto che le informazioni raccolte in rete ti facciano pensare il contrario è imputabile esclusivamente al fatto che un banco da 800€ si suppone sia molto più comodo e funzionale di uno da 120€ che invece ti costringerebbe ai suddetti compromessi.
Il proverbio “chi più spende meno spende” in questi anni ha fatto molte vittime che si sono ritrovate un banco da 800€ parcheggiato vicino all’auto in garage … devi essere consapevole di cosa stai acquistando e se puoi sostenere l’investimento o meno.
Il budget è un punto fondamentale nella tua decisione, se puoi e vuoi permetterti da subito il meglio ben venga, altrimenti non è un delitto iniziare con qualcosa di abbordabile e valutare dopo qualche tempo se è il caso di fare un upgrade.
Alcuni ti diranno che così spenderai due volte, ma ti chiedo questo: se sai già che vuoi un banco sega senza compromessi e non hai problemi di budget, come mai stai leggendo questo articolo?