Guida alla scelta della lama circolare

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Esistono migliaia di lame in commercio e non tutte sono adatte al tuo utensile o alla lavorazione che stai per compiere.
Inoltre sappi che un banco sega può condividere la stessa lama di una sega ad affondamento o di una troncatrice, ma in quel caso non stai sfruttando al massimo ne il tuo utensile ne la lama!
Iniziamo quindi a capire quali sono i dati riportati nelle scatole, a dorso lama o nelle schede tecniche.

Caratteristiche lama circolare

  • Diametro
    il diametro è in funzione della macchina su cui è montata la lama, una lama più piccola si può montare ma perdi altezza di taglio, più grande ovviamente no.
  • Spessore del dente e del corpo lama
    se parliamo di un banco sega, lo spessore del dente deve essere maggiore di quello del coltello divisore, mentre quello del corpo lama inferiore.
    Mentre la prima discriminante è obbligatoria, nel secondo caso se il corpo lama avesse lo spessore identico al coltello separatore siamo ancora in condizione di poter usare quella lama.
  • Alesaggio
    non è altro che il foro attraverso il quale la lama viene fissata all’utensile.
    Esistono anelli adattatori per diminuire il gap fra il foro lama e il mozzo dell’utensile nel caso fosse necessario, tuttavia si consiglia di trovare lame con foro adatto nativamente al mozzo.
  • N° dei denti
    nelle lame viene indicato con le lettere Z, D o T a seconda del brand e indica appunto il numero di denti sulla circonferenza.
    La regola vuole che più denti equivale a una lama per traversovena, mentre meno denti per lungovena.
  • Angolazione dei denti
    questo è un parametro che influisce molto a seconda dell’utensile su cui viene montata la lama.
    Su banchi sega e seghe circolari l’angolazione è maggiore che su troncatrici e seghe ad affondamento.

    Più l’angolazione è alta più si asporta materiale, ma nelle troncatrici ad esempio, l’affondamento nel legno deve essere dolce quindi l’angolo è di molto minore a volte persino negativo.

  • Forma dei taglienti



    Esistono tre tipi di forme che definiscono tre tipi di lame:

    GENERICA: taglienti alternati, la più utilizzata in commercio e la più indicata per legno, infatti i taglienti recidono le fibre del legno lasciando una buona finitura.

    MULTI MATERIALE: oltre ad avere due taglienti alternati possiede un dente trapezioidale che permette lavorazioni su materiali non ferrosi quali PVC, rame, ecc.
    E’ una lama che fa molte lavorazioni bene ma non in modo eccelso, sicuramente meno performante sul legno di quella chiamata “generica”.


    COMBINATA: oltre ai denti inclinati ne possiede uno piatto che favorisce il taglio su canali, lasciando un fondo piatto.
    E’ una lama che non può sostituire la generica in quanto nel traversovena scheggerebbe il legno.

  • Giri al minuto
    questa è la velocità massima a cui può essere utilizzata la lama, mai inserire una lama da 5000 g/min su utensili che girano ad esempio a 7000 g/min.
    Se si decide di montare ugualmente lame sbagliate non viene garantito ne il risultato ne l’incolumità dell’operatore.

Caratteristiche costruttive

Gli intagli sulla circonferenza delle lame servono per evitare deformazioni della stessa a causa del calore, mentre quelli all’interno del corpo lama sono adibiti a diminuire il fischio che altrimenti sarebbe prodotto durante la rotazione.

I denti delle lame sono ormai per la maggior parte denti riportati in carburo e sono riaffilabili tante volte quanto più materiale è presente.

Se possiedi un banco sega con motore sino a 1500W ti consiglio lame sottili, che non sforzino il motore, dai 1500W in su puoi permetterti lame semi o professionali, più spesse e più performanti.
Ambedue le scelte possono ad esempio essere scelte fra le tante presenti nel catalogo di Sistemi Klein.

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