Stagionatura del legno

Quando una tavola di legno è stagionata e lavorabile?
In natura il legno non raggiungerà mai uno stato di totale inerzia, verosimilmente si può parlare però di “equilibrio” del legno.
L’equilibrio dipende da molti fattori, ma i principali sono 3:

  • Temperatura ambientale
  • Umidità dell’aria
  • Ubicazione del manufatto


La temperatura dell’ambiente è basilare nella stagionatura del legno, ma lo è anche dopo che il legno è stato lavorato.
In concomitanza con l’umidità dell’aria infatti un legno “pronto” per essere lavorato non sarà soggetto a grandi movimenti durante la lavorazione, ma nel momento in cui il manufatto dovesse essere spostato in un luogo con condizioni differenti da dove è stato stagionato il legno e in cui è stato costruito, subirà inesorabilmente gli effetti di madre natura.

Il legno è un materiale poroso e igroscopico, quindi ambedue questi fattori incideranno sulla stabilità del manufatto.
L’utilizzo di turapori, impregnanti ed affini, diminuiscono e a volte annullano l’effetto del clima a cui è sottoposto il manufatto, ma più verosimilmente sarà necessario rinnovare protezione e finitura nel tempo.

Qui puoi trovare una selezione dei prodotti attualmente in commercio che ho utilizzato.

Stagionatura

E’ uso comune definire la stagionatura del legno pari a 1 anno per ogni cm di spessore delle tavole.
Ridurre lo spessore delle tavole quindi aiuta, ma va valutato sempre l’utilizzo futuro, tavole troppo sottili potrebbero non essere utili per i mobili che vorremo costruire.

In base a temperatura e umidità ambientale (espressa i percentuale) si può però definire quando un legno è pronto per essere lavorato.
Nella seguente tabella si può ricavare l’umidità corretta della nostra tavola incrociando i valori di temperatura e umidità del luogo in cui sta stagionando la tavola.

Esempio:
in un ambiente con temperatura di 30 gradi e umidità del 50% un legno è lavorabile quando raggiungerà almeno il 9% di umidità interna.

Come faccio a rilevare l’umidità della mia tavola?
Un’indicazione generica, ma comunque valida ci può essere data da strumenti economici come gli igrometri, che possono aiutarci nel rilevare non solo l’umidità della nostra tavola, ma (come nel caso del prodotto linkato qui sotto ) anche delle pareti del locale in cui è ubicata.

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In questo caso l’indicazione, se pur approssimativa, va benissimo per capire in quale situazione ci troviamo.
Tranquilli, un grado in più o in meno nel 99% dei casi non avrà conseguenze, ma come già specificato l’approssimazione dello strumento, dovuta alla misura superficiale, va sempre tenuta in considerazione nelle nostre valutazioni.

Stabilizzazione

E’ un errore pensare che una qualsiasi finitura o trattamento possa portare a una stabilizzazione definitiva e duratura del legno, questo in natura non è possibile.
La stabilizzazione è un processo che attraverso l’uso di resine che vanno a riempire le porosità del legno, ne diminuiscono i possibili movimenti dovuti a temperatura e umidità … ma non le annullano.
In verità un legno stabilizzato ( un esempio comune sono i manici dei coltelli ) subisce impercettibilmente gli effetti di cui sopra e quindi è possibile equiparare questo trattamento ad una definitiva interruzione dei suoi movimenti.

Valori generali di umidità del legno

>40% : Legno fresco
30% – 39% : inizio stagionatura
17% – 29% : prossima stagionatura
15% : valore comunemente attribuito al legname in commercio
12% +/- : umidità ottimale per le più comuni lavorazioni
8% – 11% : essicazione artificiale

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